SCHEMA PER LA PROGETTAZIONE DI UN’UNITÀ DI APPRENDIMENTO


Riteniamo sia importante che gli insegnanti condividano, oltre a linee di progettazione, anche una struttura di progetto, soprattutto se lavorano congiuntamente. Hanno modo così di godere del passaggio di comunicazione grazie all’uso degli stessi strumenti e, di necessità, del medesimo lessico.

Lo schema proposto dal Laboratorio RED

Schema Progettazione Unità di Apprendimento

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Lo schema viene di seguito spiegato nelle sue parti, ma lo scopo che ci guida è leggere l’orizzonte pedagogico-didattico, concettuale e metodologico che supporta la progettazione di un’unità formativa. L’elaborazione delle quattro sezioni dello schema è distribuita nel tempo.

Le sezioni 1 e 2 rappresentano la progettazione preliminare.

La sezione 3, inizialmente, ha un carattere previsionale, sarà un punto di ritorno in itinere e a conclusione dell’unità poiché sarà la realtà classe a determinare questa o quella espansione del lavoro. In itinere, l’insegnante potrà aggiornare e/o correggere la sua ipotesi iniziale.

Così la sezione 4 è la parte capitalizzabile dello schema, nel senso che verrà implementata durante il lavoro, alla luce della particolare riuscita di questa o quella attività, e potrà essere, anzi, la parte che l’insegnante può riprendere anche per lo sviluppo di altre unità di apprendimento, magari per alcune tipologie di compiti.

Schema Progettazione Unità di Apprendimento


Perchè uno schema di progetto?

Uno schema di progetto, condiviso fra gli insegnanti, può fungere da:

  • organizzatore cognitivo e operativo per il lavoro docente;

  • specchio del disegno ideativo-autentico dell’insegnante per comunicare con i superiori, le famiglie, gli allievi stessi;

  • dispositivo per condividere con altri docenti progetti, attività, criteri di verifica/valutazione e per scambiare materiali;

  • strumento per organizzare una banca di risorse didattiche, disposte per unità di apprendimento, mirate alle competenze da formare nell’allievo, e quindi strumento economico rispetto al tempo/lavoro del docente;

  • sensibilizzazione dell’insegnante a ricreare a scuola situazioni autentiche e produttive, ricche di stimoli;

  • incentivo alla formazione in situazione, alla ricerca, alla ricerca-azione, alla riflessione sulle buone pratiche, insomma alla crescita professionale.

Le varie sezioni dell’unità di apprendimento si configurano come una mappa attrezzata, che orienta l’azione dell’insegnante; occorre sottolineare, però, che solo la classe la renderà concreta.

Nella realtà le risposte e le esigenze della classe e dei singoli alunni potranno essere diverse e obbligheranno a controllare e a rivedere la successione delle varie fasi di lavoro.

Il progetto didattico-formativo va inteso come un’ipotesi strutturata e non come una costruzione rigida, che si esaurisce in sé; questa ipotesi invece necessita non solo e non tanto di un controllo durante la realizzazione, ma di un continuo intervento di potenziamento, di ulteriore sviluppo, di adattamento … essa perciò, fin d’ora, deve essere flessibile, dinamica, plastica.

Per tutti questi motivi preferiamo parlare del progetto di un’unità formativa di apprendimento.

ROBERTA RIGO



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