MOVE AND TOUCH
IN WONDERLAND
Alice: Volevo soltanto chiederle che strada devo prendere! Stregatto: Beh, tutto
dipende da dove vuoi andare!
Ciò è particolarmente evidente nel caso di destinatari di altri luoghi e di altre culture e che non transitano i territori semplificati e iconizzati del turismo, ma si muovono e agiscono in realtà in cui devono integrarsi e trovare una loro collocazione in un progetto di vita. Tracciare i contorni della realtà a cui il nostro "compito" deve rimandare è quindi molto difficile. Dobbiamo riconoscere che anche le tradizionali guide cartacee sono in forte evoluzione sotto la spinta di nuovi fenomeni provenienti dal web. Ben presto si sono sviluppati siti o approcci "social" per la gestione della dimensione logistica del viaggio: la scelta degli alberghi su siti come Venere.com, Booking.com, TripAdvisor può avvalersi dei commenti sulla loro qualità e su un voto liberamente inseribili on line dagli ospiti; "Due Spaghi" propone una scelta di ristoranti, trattorie e pizzerie direttamente segnalati dai clienti con relativi commenti e voto. Più recentemente si è sviluppato il social network Angels for Travellers: gli "angeli" sono gli abitanti delle città che forniscono consigli on line o guidano direttamente sul posto i turisti/viaggiatori alla scoperta del territorio. Insomma, si stabiliscono rapporti diretti tra abitanti e visitatori senza l'intermediazione di agenzie, pro loco e uffici turistici. L'iniziativa assume anche precisi risvolti etici nel caso di Palermo, Isola delle Femmine e Capaci attraverso l'interazione con il Comitato Addio Pizzo nella specifica azione AddiopizzoTravel che incentiva l'afflusso dei turisti verso quegli esercizi commerciali che si sono dichiaratamente impegnati a non pagare il pizzo alla mafia; il dettaglio dell'iniziativa prevede il Progetto "Benvenuti al Sud" che svilupperà nel meridione d'Italia 10 presidi di "angeli". Per ora il servizio è attivo, dunque, solo in alcune città, ma c'è da prevederne un rapido sviluppo. Sono invece una realtà ormai consolidata le guide cartacee "My Local Guide" che propongono itinerari predisposti da personaggi del mondo della cultura o di spicco nella società del luogo descritto che in qualche modo diventa raccontato. Ma all'accoglienza del turista provvedono spesso normali abitanti dei quartieri da visitare. Questa dimensione relazionale non poteva non trovar spazio in un sito internet dove sono proprio gli abitanti i principali "Virgilio" che guidano i forestieri. Chiunque può diventare una Local Guide ... anche un insegnante: basta seguire con creatività un flessibile format. Il libro, il sito. Eh! sì. Dove si
legge
una guida? Nei luoghi descritti, ma anche altrove per farsene un'idea
(una rappresentazione mentale), per integrare le conoscenze acquisite
... "in sito", per viaggiare con la fantasia. Ma ormai "i siti si
leggono anche in sito" (è proprio impossibile fare a meno del gioco di
parole): una LIM può far viaggiare virtualmente, ma uno smartphone o un
tablet ci portano verso esperienze ben più complesse in cui
l'esperienza fisica si fonde con quella virtuale in una realtà che ormai definiamo aumentata.
"Nella realtà virtuale (virtual
reality, VR), le informazioni aggiunte o sottratte elettronicamente
sono preponderanti, al punto che le persone si trovano immerse in una
situazione nella quale le percezioni naturali di molti dei cinque sensi
non sembrano neppure essere più presenti e sono sostituite da altre.
Nella realtà aumentata (AR), invece, la persona ha la sensazione di
abitare la comune realtà fisica, pur ususfruendo di informazioni
aggiuntive o di manipolazioni di quella. La distinzione tra VR e AR è
peraltro artificiosa: la realtà mediata, infatti, può essere
considerata come un continuo, nel quale VR e AR si collocano adiacenti
e non sono semplicemente due concetti opposti. La mediazione avviene
solitamente in tempo reale. Le informazioni circa il mondo reale che
circonda l'utente possono diventare interattive e manipolabili
digitalmente." (Wikipedia) Volete fare una prova?
Esistono già specifiche applicazioni
per
realizzare ed esplorare ambienti di realtà aumentata: Wikitude, Layar (Layar Italy), Aurasma, Junaio. Esse hanno
anche utilizzi didattici (Pearson - Ar Language Course, Aurasma e didattica). Alcune App sono guide alle
città, ai musei, al territorio: RomeView (ecco la presentazione
del progetto), La Puglia in Realtà Aumentata, I
live Umbria, ViviMondo HD.
Touch
& Move from Raffaella
Traniello on Vimeo.
La cosa del resto è molto vicina
alla
percezione della realtà che hanno i bambini: una "realtà aumentata" che
al reale integra l'immaginario e il fiabesco. Per i bambini gli oggetti
non sono mai semplici prodotti, ma sono processi da costruire perché di
essi, su essi e con essi è indispensabile realizzare un'esperienza per
costruire una propria rappresentazione del mondo: gli stessi giocattoli
vanno ripensati con una vera e propria progettazione dei processi che si possono
sviluppare e a cui i bambini devono partecipare attivamente.
Una guida presuppone un viaggio, un viaggio anche in luoghi molto vicini, che magari già si frequentano, ma un viaggio è sempre una esplorazione nella quale si diviene parte dei luoghi esplorati perchè in essi si vive una storia. Narrativa e cartografia sono processi molto simili: partono da un’esplorazione e giungono alla presentazione di una storia e le tecniche retoriche impiegate sono dello stesso tipo. Le mappe producono poi significati, orizzonti di senso e sono quindi, a loro volta, generative di storie. La città, in particolare, è un sistema complesso: è testo, racconto, esperienza. Richiede, oltre ad una architettura fisica, anche una architettura dell'informazione che costruisca spazi informativi condivisi. Se pensiamo
dunque
ad una guida "per" gli studenti stranieri stiamo forse sbagliando.
Siamo forse un po' presuntuosi e pensiamo di possedere noi la
conoscenza e di doverla trasferire. In realtà la nostra conoscenza di
"abitanti storici" di un luogo è la sedimentazione delle nostre storie
su mappe condivise, su valori condivisi, su elementi organizzatori di
senso. Fornire le informazioni sui luoghi non basta per attivare la
conoscenza degli stessi: bisogna far nascere altre storie che incrocino
le nostre che facciano scattare nuove condivisioni (si veda il Progetto Radio
Migranti). Forse dovremmo pensare a guide costruite "con" gli
studenti stranieri e far ricorso a metodologie di esplorazione emotiva e rappresentazione affettiva
del territorio frequentemente utilizzate nelle nostre scuole in esperienze
molto coinvolgenti (PDF, 4.3 MB).
Una guida su YouTube parte di un video-diario di un Erasmus che coinvolge anche mamma e un'amica, con piccola scheda informativa e link, e che attiva dialogo nei commenti Si tratta,
d'altro
canto, di strumenti consolidati anche nelle prassi di riappropriazione
e progettazione degli spazi urbani che prevedono il coinvolgimento
diretto dei cittadini. Si veda, come esempio, il progetto Mesharp: mappe
emotive - Racconti di luoghi e cambiamenti sul territorio pavese,
che utilizza le funzionalità di Google Maps.
LE
NUOVE
GUIDE: PERSONE E GEOREFERENZIAZIONE
La stratificazione e l'incrocio di storie sono alla base di quelle che sono oggi le nuove guide del territorio: i social network georeferenziati. Ecco allora, tra le tante, le esperienze di Google Latitude, e FourSquare che ha avuto una enorme diffusione anche attraverso l'organizzazione di Flash Mob e dei Foursquare Day (vera e propria epifania territoriale del web gestita anche da altri social network dedicati alla musica quali Music Mob). Foursquare organizza anche gli "Special", eventi che dinamizzano le città come mercato, promuovendo l'incontro tra domanda ed offerta. I social
network
georeferenziati costituiscono uno strato informativo digitale che è
possibile sovrapporre al mondo fisico per consentire un’interazione
arricchita fra persone e ambiente. La georeferenziazione
è l’anello che permette di legare in modo univoco i luoghi e la loro
relativa ombra digitale. Le persone fanno il resto.
In realtà la georeferenziazione è una opzione spesso presente nei repository di User Generated Content (contenuti generati dagli utenti), nei vari social media in particolare (a partire da Flickr), e presente in moltissime App di smartphone e tablet: associata al mobile essa tiene traccia continua di dove si compiono le nostre azioni ed anche di dove siamo e quindi di dove viviamo le nostre storie. Tutto ciò è
possibile grazie allo sviluppo digitale dei sistemi informativi
territoriali, a partire dai GPS. Nel web troviamo oggi la più mastodontica
opera di cartografazione (mapping) della terra. Tutti
conosciamo Google Maps,
ma sono stati sviluppati molti altri sistemi: Yahoo! Maps, Bing Maps, ViaMichelin
Maps and Routes, Virgilio Mappe, TuttoCittà .
Esiste anche OpenSteet Maps,
una cartografia open source generata da un "progetto"
gestito da volontari/mappers,
che spesso organizzano mapping
party o specifche campagne di rilievo; partecipano anche scuole
e amministrazioni pubbliche che "liberano" i loro dati: si veda, ad
esempio, il Portale
Scuole del Comune di Venezia.
Anche solo
restando
sul più noto Google Maps si può rilevare come si tratti di un insieme
di dispositivi che restituiscono un'esperienza virtuale del territorio
"vera e propria". E' possibile, infatti, visualizzare mappe e i loro
corrispettivi satellitari che all'aumentare della scala restituiscono
immagini del territorio tipo fotopiano (aerofotogrammetria)
per raggiungere poi la visione a volo d'uccello. Vi è la possibilità
poi di "scendere in strada" con l'opzione Street View e di effettuare passeggiate lungo
percorsi e girando lo sguardo a 360°.
Sulla mappa
sono
visualizzate informazioni relative a alberghi, ristoranti, negozi,
monumenti, ecc. Sono visualizzabili poi dati meteorologici, sul
traffico, video di YouTube, fotografie caricate dagli utenti attraverso
il social media Panoramio,
schede di Wikipedia, webcam locali, consizioni del traffico, ecc..
Google ha
approntato
anche una sorta di mappamondo/atlante digitale on line dal nome Google
Earth che, oltre ad un approccio più precisamente geografico,
consente agli utenti iscritti di realizzare modelli
3D di edifici
esistenti, di edifici immaginari o di progetti. Google Earth è uno
specifico software gratuito da scaricare, mentre per le realizzazioni
in 3D serve il programma SketchUp (sempre gratuito, nella versione base).
Google Earth è però visualizzabile anche in Google Maps.
I sistemi di
mappatura sono alla base di molti servizi di georeferenziazione di
informazioni che utilizzano la tecnica del mushup (incorporano cioè le funzionalità di Google
Maps, Bing Mappe, ecc.) Si veda come esempio: Pagina
Inizio, HistoryPin,
che incrocia deliberatamente la variabile tempo alla variabile spazio
nel chiamare a collaborare alla costruzione di un repertorio di
immagini storiche dei luoghi, IRIS,
portale del Comune di Venezia dove si possono segnalare i problemi di
manutenzione urbana (nato, come altri, sull'esempio del capostipite
inglese FixMyStreet),
o il già citato Flickr
con la funzione "Mappamondo".
Questa tecnica è, ovviamente, diffusissima nelle App per smartphone e
tablet che consentono di orientarsi interattivamente nel territorio, di
registrare gli atti della propria esperienza e, come abbiamo visto, di
socializzarli.
Google Maps ha poi attivato Google Map Maker che consente agli iscritti a Google Maps di aggiungere o modificare un luogo o di aggiungere una strada. Google chiama, dunque, gli utenti a migliorare le proprie mappe spingendo al massimo sul pedale della collaborazione (si pongono però anche problemi di controllo degli inserimenti in una cartografia che non è caratterizzata da grande precisione). Più quotidianamente è possibile utilizzare Google Maps per produrre mappe personalizzate pubbliche e private (I miei luoghi - Le mie mappe). Coloro che hanno attivato una casella di posta Gmail, effettuando il login, possono produrre (in qualità di utenti Google) le loro mappe, inserendo segnaposti che possono contenere testo con link ed immagini, tracciando percorsi e riquadrando aree (un esempio). Di tali mappe
si
potrà poi ottenere l'indirizzo per poterle linkare o inviare
per e-mail. Viene rilasciato anche un codice di embed molto personabilizzabile che consente di
incorporarle in siti, blog, wikie ambienti 2.0 in genere (un esempio).
Infine, è
possibile
invitare utenti Google a collaborare alla realizzazione delle singole
mappe, utilizzando un servizio di e-mail interno al sito.
ESEMPI
DI
MAPPE DIDATTICHE
NOTE OPERATIVE La guida al territorio per/con gli studenti stanieri potrà essere realizzata con Google Maps. Immagini, video e documenti non sono caricabili sul sito, ma devono essere già stati caricati in rete in qualsiasi spazio web (sito, wiki, blog, socialmedia, web application): per ognuno di loro si deve cioè disporre di un indirizzo internet da linkare (o da "inserire" nel caso delle immagni). Per i video si consiglia dunque YouTube e Vimeo, mentre per le immagini molte sono le possibilità a partire dal qui citato Flickr. Qualora al momento non si disponga di altre possibilità, si suggerisce di far ricorso a TinyPic che, al limite, non richiede nemmeno obbligatoriamente di registrarsi. Per i documenti, attraverso l'account di Google (Gmail), si ha a disposizione Google Documenti (testi, foglio di calcolo, presentazioni, ...), ma molto rapida risulta anche l'iscrizione a Scribd, repository che accetta moltissimi formati e tipologie e permette molteplici possibilità di presentazione. Dal momento che Google Maps permette di mettere icone personalizzate ai "segnaposto" si consiglia di far ricorso alla ricerca in rete attraverso Google Immagini o di utilizzare repository specifici. Anche le icone non vengono caricate nel sito delle mappe, ma ne va solamente indicato un indirizzo internet. Nel caso di realizzazione di una guida su Mestre e sul
territorio veneziano, si segnala l'iniziativa del Comune di Venezia
denominata Album
di Venezia, che propone archivi fotografici sulle trasformazioni
della città
storica e della Terraferma alla cui costruzione possono partecipare i
cittadini inviando le proprie immagini. ALCUNE LETTURE L'oggetto del laboratorio richiama gli approcci di Kevin Lynch alla formazione dell'immagine urbana di cui ha proposto l'analisi attraverso la percezione che ne hanno gli abitanti. Si segnalano qui alcuni materiali:
Ulteriori approfondimenti sulle tematiche della sociologia e dell'esperienza urbana, anche in contesti interculturali, si possono trovare in:
Interessanti sono anche recenti studi svolti nell'ambito del Progetto Link, "Paesaggio e Popolazione immigrata: mediazione, relazione, integrazione" del Dipartimento di Geografia dell'Università di Padova:
Sulla tematica dell'architettura dell'informazione e
l'esperienza
utente, si veda di Luca Rosati, Architettura dell'informazione.
Trovabilità: dagli oggetti quotidiani al Web, Apogeo, Milano 2007
e il sito dell'autore.
Chi volesse conoscere la nuova frontiera della comunicazione digitale basata sulla georeferenziazione e sui "contenuti aumentati" nelle aree più diverse, dagli spazi commerciali ai beni culturali, dall’architettura alla formazione, dall’arte all’advertising, può ricorrere a Communication Strategies Lab, Realtà aumentate. Esperienze, strategie e contenuti per l'Augmented Reality, Apogeo, Milano 2012, a Augmengted Blog il blog italiano della realtà aumentata, e al sito Realtà Aumentata. Scoprirà come le webcam dei PC e le videocamere dei dispositivi mobile permettano già oggi di attivare strategie di comunicazione in grado di portare i contenuti giusti al posto giusto e al momento giusto. Nel complessivo modello delle Smart Cities (Smart Cities Exibition 2012: i video) già trovano collocazione specifici ambienti per la formazione. In YouTube è comunque possibile trovare, oltre a quelli già segnalati, diversi video esemplificativi delle applicazioni di Realtà Aumentata. Eccone alcuni:
Quale dunque sarà il
futuro della scuola con i
suoi
ambienti di apprendimento, modellati nei secoli scorsi, che collocano
l'informazione altrove rispetto ai luoghi e ai tempi in cui è
effettivamente necessaria?
Quale potrà essere il senso e l'operatività effettiva dei "compiti di realtà" che le Indicazioni Nazionali propongono?
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